Cerimonia di premiazione sabato 25 aprile 2009
Sala Conferenze Museo del Laterizio - Marsciano
(Perugia)
[ premio ideato e organizzato da Pino Bonanno ]
 


 Marsciano (Perugia) - scorcio


la giuria: Deanna Mannaioli, Vera Lúcia de Oliveira, Pino Bonanno

 

IV Edizione Premio Internazionale di Poesia "Altri Segni", Marsciano (Perugia), 2009

 

  Sezione A - Tre poesie Francesco Indrigo 1° premio
    Domenico Luiso 2° premio
    Giancarlo Interlandi 3° premio
    Moreno Marani segnalazione
    Gaia Cavalletti segnalazione
       
  Sezione B - Silloge inedita Paolo Polvani 1° premio
    Matteo Greco 2° premio
    Paolo Sangiovanni 3° premio
    Pietro Antonio Bernabei segnalazione
    Caterina Renzi segnalazione

 

Giuria: Pino Bonanno (segretario), Deanna Mannaioli, Vera Lúcia de Oliveira (presidente)

 

Lettura testi poetici: Gloria Cavanna, David Tassi

 

Foto (e pagina Web): Claudio Maccherani

Marsciano, 25 aprile 2009

 

Paolo Polvani
Sez. B - 1° premio
Silloge
"Compagni di viaggio"

Un inventario della luce

Paolo Polvani, autore di Nuvole balene (1989), La via del pane (1998), Alfabeto delle pietre (Premio Spiaggia di Velluto di Senigalla, 1999) e Trasporti Urbani (2006) ci regala ora questa nuova, coesa e intensa raccolta, dal titolo Compagni di viaggio, con la quale ha vinto la terza edizione del Premio "Altri Segni", organizzato da Art Farm Gaia e dalla Casa Editrice "Fonéma", dirette da Pino Bonanno.

Queste, di Polvani, sono poesie epifaniche e dell’epifania della luce che sgorga ovunque: "C’è anche un sole molto violento, un sole di gennaio / che un po’ ci riscalda e un po’ ci ubriaca". L’occhio vigile del poeta raccoglie e trasforma ogni cosa in parola, partecipe e innamorato della natura e della vita, rappresentate come un miracolo perenne anche là dove esse appaiono meno percettibili e, forse, per noi, meno plausibili: "la grammatica breve / degli insetti, le vite infinite e sconosciute, (…) / se potessi / essere la memoria di tutti i fili d’erba, essere io lo sguardo / il suono, il confine del vento." Ci verrebbe da dire che è lui a creare il miracolo della luce con la sua poesia, e non il contrario.

C’è in esse una gioia che ricorda il "Cantico delle Creature", di Francesco d’Assisi, nonché i versi più belli di Sandro Penna, quando sorprendono all’improvviso strade, case e colline lambite dal vento o dalla pioggia, carezzate dal bagliore del sole. Quasi tutte le poesie di questa raccolta raccontano di un viaggiare continuo, di un muoversi alla ricerca del fugace e miracoloso instante in cui l’uomo è in sintonia con l’universo circostante e, proprio per questo, capace di percepire l’essenza segreta di ogni cosa e di ogni essere:

 "Com’è limpido il cielo e come sgorga.

Sono qui per fare un inventario della luce,
per dare alle pupille le case disseminate
nel paesaggio dell’alba priva di vento.

Sono qui per mietere a piene mani."

 La passione per la vita, sempre presente, non cancella la dimensione e la consapevolezza del dolore e della morte, ma esse rientrano, come tutto il resto, nell’ordine naturale delle cose, nell’ordine di "pura necessità" che porta Francesco d’Assisi a definire la morte "sorella". Il bisogno di sintonia con l’universo è alla radice delle forme e immagini che Polvani predilige, visive, tattili e concrete, sensuali e sinestesiche, rese senza retorica, con una musica propria e interiore e la capacità di arrivare dirette al cuore del lettore.

 Vera Lúcia de Oliveira


Paolo Polvani

Paolo Polvani [con Vera Lúcia de Oliveira]

Francesco Indrigo  [con Gloria Cavanna e David Tassi]
Sez. A - 1° premio
 Poeta dalla forte caratterizzazione sul versante della poesia in lingua idiolettica del territorio del Basso Tagliamento, è autorevole esponente anche di brillanti testi in lingua italiana.
Nella sua poesia, spesso, si avverte un risentimento etico che la colloca in uno speciale rapporto con la realtà fisica e quotidiana e che certifica, giustificandola, una sorta di addio rilkiano all’apparenza delle cose.
Anche se, nel trittico poetico, Indrigo viene, pur nella sua sorvegliatissima e ironica maniera, afferrato da una concitazione lirica, dalla bellezza dei suoni, dall’amore per la lingua, per le linee interne di una lingua musicale materna a lui più congeniale.
Insomma, si avverte in queste poesie l’adesione alla sonorità e allo spirito di una parlata che prima ancora di essere voce è intimo richiamo prenatale, esplorazione di carsici percorsi verbali.
Il poeta, appropriandosi del monologo interiore e della sensibilità del paesaggio, superando l’iniziale vigore statuario verso la "piccola epica del quotidiano", sottolinea in una certa misura la solitudine individuale, l’angoscia dell’uomo del nostro tempo.
Una visione questa che lo tiene fortemente ancorato ai poeti più sensibili dell’intera area dialettale e in lingua.
Di questa solitudine, di questa estraniazione dal contesto della violenza e del consumo, di questo stare appartati per poter vedere e capire, di questo attenersi alla piccola cronaca per alludere ai grandi temi del vivere e del morire, ai più privati dolori, Indrigo ne fa una ragione di stile, un’aristocrazia del tono, un’amara sopravvivenza senza storia.

Domenico Luiso
Sez. A - 2° premio
Poesia di rara ricchezza immaginativa, recupera, con enorme forza evocativa, intime emozioni esistenziali.
Il suo è un lavoro effettuato sulla lingua con ottimi esiti di carattere formale e in cui prevale il senso alto della voce poetica senza aggettivazione, dal ritmo intenso e atemporale.
Colpiscono l’ironica tristezza, la riproposizione dello scriba, il reliquiario speculare, le argute imprevedibili illuminazioni.

Matteo Greco
Sez. B - 2° premio
Silloge "Quando mi finiscono le mani"
Intensa e originale, la silloge "Quando mi finiscono le mani", di Matteo Greco, ha testi densi di metafore che scompigliano e spesso invertono i legami logici fra gli elementi della realtà, il che fa emergere cose e persone sotto un'altra luce. Concreto e astratto si mescolano ("Il tempo ci insegna / a fare attenzione / (…) A lavarci le mani dopo i sogni", in "Maggio malato"); c’è un forte elemento di surrealismo che sembra dettato dal caos della nostra "moderna" società in cui emerge la solitudine dell’essere, qui narrato in un girovagare disperato alla ricerca della poesia nelle persone e nel mondo.

Giancarlo Interlandi
Sez. A - 3° premio

[ non presente ]

 La poesia di questo importante autore siciliano è densa di suggestioni e di accensioni pittoriche che la rendono piacevole alla lettura e stimolante per i sapienziali richiami memoriali.

Paolo Sangiovanni  [con David Tassi]
Sez. B - 3° premio
Silloge "Tra fantasia e memoria"
Silloge di grande fascino poetico, interpreta, con versi ricchi di movenze timbriche, quanto di più efficace può donare fantasia e memoria. I testi prodotti sono articolati con sapienti rarefazioni verbali ed accensioni aggettivali.
La parola si consegna e riluce di morbida, garbata tonalità fono-simbolica.

Moreno Marani
Sez. A - segnalazione
Una poesia d’ispirazione distesa e satura di richiami alle intime riflessioni, scorre fluida in un arpeggio musicale sobrio ed efficace. La struttura verbale è sapiente e saldamente ancorata all’importante tradizione della poesia lirica contemporanea.


 Pietro Antonio Bernabei
Sez. B - segnalazione
Silloge "Senza Titolo"
Con sorprendente linguaggio apparentemente "antipoetico", riesce a trasmettere nozioni scientifiche con notevole preziosità letteraria. Il gesto è asciutto ed elegante e la trasparenza segnica si identifica in una sorta di scavo e di decifrazione minuziosa.

Gaia Cavalletti
Sez. A - segnalazione
Poesia sentenziale, animata da un apprezzabile movimento verbale in cui la cadenza ritmica si completa con la volontà di decifrare situazioni esistenziali e comportamentali.
Il linguaggio è semplice, scorrevole, di tipo narrativo, lontano da ogni sistema poetico codificato.

Caterina Renzi [con Gloria Cavanna e David Tassi]
Sez. B - segnalazione
Silloge "Passaggi di Stagione"
(Epistolario Poetico)
La silloge, "giocata" con estremo garbo verbale ed efficacia sintattica, presenta, sotto forma di dialogo, la storia probabile del percorso ciclico a cui l’esistenza umana è legata.
Attraverso le due voci poetanti l’autrice riesce a motivare l’incontro con disincantato stupore, comprendere gli echi nascosti, gli indugi e riesce ad evocare visioni, ammonimenti ed innamoramento.

 
 ArtFarmGaia
Papiano
 25/04/2009

gruppo di poeti vari (ed altri) :

- x e "Pico"
-
 Matteo Greco,
- Claudio Maccherani
-
Vera Lúcia de Oliveira
- Paolo Polvani
- y
-
Francesco Indrigo
- "Gaia"

Civitella del Lago
(Corbara)
 25/04/2009

gruppo di poeti vari (ed altri) :

- Vera Lúcia de Oliveira
- Paolo Polvani
- Ugo Bonanno
- y
- Francesco Indrigo
- x
- z

   

(by Claudio Maccherani )